Un giorno di ordinario antifascismo

Sabato 14 gennaio ho deciso di partecipare, insieme ad altri membri del comitato, al presidio antifascista convocato da Anpi e altre realtà in piazza Fontana a Milano.

Imboccando via Carlo Maria Martini le bandiere rosse erano già visibili a indicare che la meta era vicina e l’affluenza numerosa.

In migliaia, da bambini con i genitori a giovani ad anziani, eravamo presenti, uniti dall’unico ideale della difesa del nostro sistema democratico da chi inneggia all’odio verso ogni forma di “diversità”.

Gioioso e pacifico è stato il presidio prima e poi il corteo che ci ha condotto attraverso piazza Duomo e viale Dante per arrivare a Palazzo Marino.

Tutti ci siamo chiesti come sia stato possibile che la prefettura di Milano abbia permesso ad una realtà come Forza Nuova di incontrarsi all’Arco della Pace, luogo fortemente simbolico per le forze antifasciste.

Pertini ed esponenti del CLN in piazza Sempione a Milano, sotto l’arco della Pace, tra bandiere e cartelli – 25 aprile 1945 – fonte http://senato.archivioluce.it/

 

Mi sono chiesta se è accettabile che a questi movimenti xenofobi e nazionalisti vengano concessi spazi, oltretutto così importanti, in quanto anche la loro libera espressione rientra nel discorso democratico portato avanti dai partigiani o se è un nostro dovere morale opporci, dato che questa espressione è al tempo stesso contraria agli ideali di libertà ed uguaglianza.

Non è facile rispondere a questa domanda e il dibattito è aperto.

A livello personale posso però affermare che a causa delle mancate risposte politiche delle forze di sinistra, sempre più deboli e minoritarie, non possiamo esimerci dallo scendere in piazza a difendere il progetto di una nuova società ugualitaria e attenta ai propri membri più in difficoltà. Sono scesa in piazza con altre centinaia di persone perché per me antifascismo è senso di comunità, il ritrovarsi insieme mi fa sentire che non siamo soli ed isolati, ma che l’unione può portare realmente al cambiamento.

Il “dividi et impera” dei romani è ancora valido, inconsciamente lo stiamo auto-realizzando nel momento in cui siamo portati a rinchiuderci nelle nostre case e a guardare con diffidenza gli altri, avendo paura di metterci in gioco e fallire. Solo attraverso una presa di coscienza dei pericoli cui andiamo incontro, come la perdita della coesione sociale, del mutuo aiuto e dell’idea di comunità, possiamo dare nuovo slancio agli ideali antifascisti e svecchiare l’immaginario nato con la Resistenza, attraverso le nuove generazioni che inconsapevolmente sono antifasciste.

A tal proposito mi ha fatto sorridere, leggendo la cronaca del pomeriggio, lo sfottò che alcuni adolescenti hanno riservato ai sostenitori di Forza Nuova presenti in piazza: agli slogan a favore di “Dio patria e famiglia” e agli insulti rivolti a uno di loro, in quanto nero, hanno risposto facendo risuonare le note di “Non pago affitto”.

https://www.instagram.com/p/BPQZROrgH2O/

Che sia lo SWAG la nostra nuova danza di liberazione dai razzisti?

Miss Price