Ognuno ha il Salvini che si merita

il cittadino – 19/05/2018

Possiamo affermarlo anche noi: dopo Salvini allo stadio con la polo di Pivert, brand ufficiale di Casapound, anche noi, nella nostra bella cittadina abbiamo un esponente politico che simpatizza con l’estrema destra. Ieri, 19 maggio, il nostro eminente quotidiano lodigiano dà notizia che in corso Roma si svolgerà un “banchetto di raccolta cibo per le famiglie in difficoltà” organizzato da LEALTÀ AZIONE alla presenza dell’Assessore alle politiche per la casa Stefano Buzzi.

 

 

Lodi 19/05/18

 

La pubblicità gratuita al movimento di estrema destra da parte de “Il Cittadino” prosegue sostenendo che l’iniziativa di oggi rientra in un piano di azione nazionale promossa dalla onlus Bran.Co, “Banca comunitaria solidarista”, “il gruppo organizza eventi sia per le famiglie in difficoltà sia per i più bisognosi, attraverso la raccolta di contributi o di materiale oltre ad appuntamenti dedicati alla formazione dei giovani e, nel caso dei bambini, alla tutela dell’infanzia” (cit.)

 

Ci chiediamo, ma il nostro beneamato (amato?) quotidiano sa chi sono Lealtà Azione e Bran.co? (Non crediamo molto alla sua ingenuità, ma pensiamo che sia più che altro un atteggiamento brunovespiano verso la nuova giunta comunale)

Rinfreschiamogli la memoria.

Lodi 19/05/18

Lealtà e Azione è una compagine che si professa «libera associazione di promozione culturale e sociale che vuole costituire una comunità etica», si legge nel manifesto programmatico. Gli ideali che tentano di diffondere sono quelli dell’universo Hammerskin (il simbolo dei due martelli incrociati è tatuato su parecchi bicipiti), ideologia suprematista bianca che dal Texas si è gradualmente espansa pure in Europa. Il capo carismatico e presidente dell’associazione è Stefano Del Miglio, è lui il lupo Alfa: 32 anni, condannato nel 2007 in via definitiva per il raid del luglio 2004 davanti al centro sociale Cox18 ai Navigli in cui un trentunenne venne accoltellato in modo grave ed altri 5 feriti. I precedenti per lesioni (come nel caso di Del Miglio) o violenze non sono peraltro rari nello zoccolo duro degli irriducibili. C’è un direttivo, che corrisponde alla prima linea di manifestanti al Campo X del Cimitero Maggiore a Milano durante le celebrazioni per i caduti della Rsi. «La centrale è la Skinhouse di via Alfieri a Bollate, nell’hinterland, storica sede della galassia naziskin milanese. Le naziskinhead band vi fanno concerti di musica alternativa di destra, spesso apologetica di personaggi appartenenti al Terzo Reich, e organizzano convegni o incontri. “Lealtà e Azione” vi partecipa con due vesti diverse: nelle celebrazioni nostalgiche col saluto romano, oppure sotto forma di comitati contro lo spaccio o il degrado. Nel primo caso rientrano le presenze al Campo X (uno dei sacrari adottato dall’associazione di ricerca storica “Memento”, che fa sempre capo a “Lealtà e Azione”). Nella seconda categoria c’è invece la manifestazione del 26 ottobre al quartiere Gallaratese di Milano: doveva essere un corteo contro il degrado e l’occupazione abusiva delle case popolari, poi sono spuntati gli adesivi nazionalsocialisti con l’immagine di una SS che tende la mano con il mitra a tracolla. Chi entra ingenuamente nelle associazioni che orbitano nella galassia di Lealtà azione attirato da compiti di promozione e beneficenza sociale, comincerà poi a introiettare gli altri riferimenti, magari nelle occasioni collettive come i concerti, in cui le varie band skinhead celebreranno apertamente valori ed “eroi” del nazifascismo, del razzismo, della xenofobia, del White Power. Il riferimento a questi valori, nella pagina di Lealtà azione, è esplicito, visto che evoca personaggi filonazisti come Léon Degrelle o Cornelius Codreanu. Lo scopo di queste associazioni, in effetti, dietro il paravento di un’attività apparentemente innocua, è, come afferma Lealtà azione, quello di essere una “scuola di militanza” attraverso cui ci si forma nei principi che per loro costituiscono una Tradizione (con la T maiuscola) da restaurare, dopo che si è perduta nella modernità (ossia in tutta la storia dopo la Rivoluzione Francese, che ha avvilito il mondo con i principi dell’egualitarismo, distruggendo il sacro, la lealtà, l’onore, la gerarchia).

Ma non solo. Oltre alle loro inclinazioni suprematiste bianche vi è anche un sodalizio più volte venuto alla luce con la ndrangheta. Come riporta “Omicron” (Osservatorio Milanese sulla Criminalità Organizzata del Nord) del 14 febbraio 2014, la sede di Lealtà Azione tra via San Brunone e via Vilfredo Pareto è stato gentilmente concesso in comodato d’uso gratuito dalla Milasl, una delle società di proprietà dell’imprenditore reggino Michelangelo Tibaldi. (articolo completo : http://www.omicronweb.it/2014/03/04/ndrangheta-e-skin-un-connubio-milanese// e https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/14_febbraio_26/nuova-sede-lealta-azione-protesta-c-l-ombra-cosche-3bcb94fc-9f24-11e3-a5c9-783ac0edee3c.shtml).

Ma Lealtà Azione ha anche altre organizzazioni minori a lei legata, tra le quali Bran.Co citata dal nostro quotidiano lodigiano.

Bran.co (Branca Comunitaria Solidarista onlus), vuole aiutare le famiglie e i “meno fortunati”. Ma specifica poi che si riferisce alle famiglie “degli italiani”, sottintendendo che queste sono in difficoltà perché “le istituzioni preferiscono aiutare zingari e immigrati”; così, attraverso la campagna cooXazione, raccoglie generi alimentari di prima necessità.

Ma in questo momento la sua opera “a tutela della famiglia” è incentrata soprattutto nel contrasto alla famigerata “ideologia gender” e alla sua paventata introduzione nelle scuole. “Maschio e femmina Dio li creò. Verità e menzogne sull’ideologia gender” s’intitolava il convegno in programma il 5 novembre all’auditorium Aldo Moro a Saronno con i Fratelli d’Italia. Dice poi di dedicarsi al contrasto della “violenza contro le donne”, che è il tema specifico che si abbina all’esibizione di arti marziali del 15 novembre scorso a Saronno. I casi di violenza, dice, sono in crescita; solo che, per spiegare questo fenomeno, lo lega alla crescita dell’immigrazione, enfatizzando i casi in cui i protagonisti sono degli immigrati e sottacendo quelli in cui sono “bravi” mariti o fidanzati nostrani. Bran.co dichiara di “tutelare la vita e sostenere la maternità”, offrendo assistenza “alle madri che onorano e difendono il valore della vita dal suo concepimento”. In buona sostanza si muove prevalentemente nel campo antiabortista, partecipando alle campagne contro la legge 194.

Conviene ricordare che la responsabile dell’Ufficio Tutela Infanzia di Bran.co. è Daniela Casagrande, conosciuta anche come “Daniela Milano” attiva nell’organizzazione dei concerti nazirock che periodicamente ci ritroviamo nella zona di Milano. E che, quanto a lotta alla violenza, ha un passato un po’ compromettente. Nel gennaio del 2006 fece parte del gruppo che, con il volto coperto da passamontagna e armati di mazze, catene e chiavi inglesi, tentò di fare irruzione, con una vera e propria spedizione punitiva, in un locale di Bari, “La taverna del maltese”, affollata da un pubblico di sinistra. Non essendo riusciti a entrare, si accontentarono di scrivere frasi contro i “rossi” e a disegnare svastiche sulle saracinesche. All’arrivo della polizia Daniela Casagrande fu fermata.

A questo punto è chiaro di chi stiamo parlando. Perché allora, un assessore pubblico come Stefano Buzzi che ha pubblicamente giurato sulla Costituzione dell’Italia democratica che ripudia il fascismo e il razzismo, decide di partecipare alla raccolta alimentare organizzata da un’associazione di estrema destra di chiara ispirazione neofascista e suprematista bianca? Non dovrebbe essere fedele a quello che ha giurato, ovvero all’ideale democratico di una società più equa, giusta, senza discriminazioni razziali, religiose, sessuali?

E come si pone il nostro Sindaco davanti alla partecipazione pubblica in veste di assessore ad un evento pubblico di un’associazione di ispirazione neofascista?

Non è di certo nuova e sorprendente come la Lega da tempo strizzi l’occhio alle frange dell’estrema destra. Non per ultimo durante le ultime elezioni regionali dove Fontana è andato a bussare l’uscio all’associazione di cui sopra chiedendole un endorsement pubblico. Endorsement che non è mancato:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2018/02/19/news/lealta_e_azione_max_bastoni_elezioni_lombardia_2018-189231861/

https://milano.fanpage.it/i-neofascisti-di-lealta-e-azione-annunciano-il-voto-alla-lega-il-pd-fontana-dica-no-ai-loro-voti/

http://www.radiopopolare.it/2018/02/a-fontana-i-voti-dei-fascisti-di-lealta-e-azione/

Rilanciamo quindi a tutte le forze democratiche sul territorio lodigiano la nostra richiesta e la nostra volontà di creare una rete permanente antifascista a Lodi che monitori le azioni portate avanti da associazioni dichiaratamente neofasciste e che denunci eventuali patrocini comunali ad eventi organizzati da tali associazioni.

Comitato Antifa Lodi

Credits:  http://www.ecn.org
http://www.radiopopolare.it
https://www.infoaut.org/
https://milano.fanpage.it/
http://milano.repubblica.it/
https://milano.corriere.it/
http://www.osservatorionuovedestre.net/
http://www.omicronweb.it/
http://www.ilfattoquotidiano.it/
http://espresso.repubblica.it/

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